natale, tempo di luminarie (e salerno capitale
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15 dicembre 2023
Arriva il Natale e con sé porta i giorni di attesa più belli dell’anno.
Da Roma a Salerno, fino alla Sicilia, già da qualche decennio, anche il Sud ha compreso che l’economia turistica di questi mesi possa rappresentare per le nostre città un volano di crescita e sviluppo.
Salerno è stata la capitale indiscussa delle luminarie del Sud Italia. Forme e colori diversi, suggestive creazioni fiabesche, atmosfere magiche che attirano tanti visitatori per tutto il periodo, creando di fatto quel turismo destagionalizzato che è fondamentale per le economie di scala locali.
Anche nella nostra provincia abbiamo visto alcuni comuni, negli ultimi anni, attrezzarsi per rendere magiche le atmosfere delle proprie piazze consentendo, al contempo, ai commercianti locali di poter giovare di un aumento dei fatturati.
Mentre Candela è stata pioniera nell’inventare la Casa di Babbo Natale, attraendo scolaresche e famiglie tutti i giorni a ridosso del Natale, Manfredonia, nel 2021, è stata precursora nel lanciare le luminarie al centro della città, cavalcando l’onda dei salernitani, attraverso il finanziamento dei privati e a costo zero per l’Amministrazione comunale.
La città era piena di gente e i locali sempre pieni, i bambini della provincia volevano essere a Manfredonia e le mamme si organizzavano in gruppo per accontentare i propri figli e approfittavano per comprare i regali.
A comprova che il bello fa girare l’economia in un circolo virtuoso.
Un modello vincente dunque, che quest’anno vede l’iniziativa di comuni più piccoli come Celle San Vito, Peschici e Vico del Gargano, cittadina che ha anche predisposto un cartellone di eventi.
Anche la bella Mattinata quest’anno è più partecipativa e fa assaporare di più l’atmosfera natalizia con luminarie particolari che sono state predisposte in vari punti del corso.
Dunque i comuni puntano su queste opere come attrattore turistico e fattore dell’economia. È triste dirlo, ma Manfredonia quest’anno non vi partecipa: da pioniera a rinunciataria.
Al di là dell’iniziativa degli addobbi classici nelle stradine più caratteristiche, laddove sorgevano le opere d’arte luminose, oggi non vi è nessuna attrattiva e il clima in città è diverso: meno gente e attività commerciali semivuote.
Purtroppo, le beghe personali dei politici, si riversano sui cittadini e, soprattutto, su quelli che investono territorialmente. Leggevo su un autorevole rivista che, dal 2002 al 2021, 808 mila under 35 hanno lasciato il Sud (compresi 263 mila laureati).
Ci sono alcuni dati che non fanno ben sperare per le giovani generazioni e quindi per il nostro Paese. Dati che possono trovare una comune spiegazione nella poca attenzione che prestiamo al futuro potenziale dell’Italia.
Questo vale per le grandi manovre di Governo e per le politiche locali: tutte le volte che i politici sbagliano non chiedono mai scusa ai propri cittadini, perché loro, molto spesso, sono l’ultimo dei problemi.
Il Sud non può più aspettare, ha bisogno di reagire. Indipendentemente dai colori politici, i percorsi virtuosi vanno proseguiti.
Mi è piaciuto molto il Presidente della provincia Giuseppe Nobiletti che, in un convegno di qualche giorno fa, ha voluto parlare di un progetto riconoscendone la paternità al suo predecessore, nonché suo avversario alle elezioni.
L’odio e l’astio portano carestia, l’amore per la propria terra e la coerenza portano crescita e benessere.
Basta con le guerre personali, fate i grandi e pensate a noi cittadini.
Adesso è anche più facile, è Natale!
Libera Scirpoli