le parole che fanno male e tolgono la vita
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30 dicembre 2022
Come tradizione, a fine dicembre scattano i bilanci. Innanzitutto quelli personali, certo, ma si finisce sempre per buttare un occhio anche su tutto quanto accaduto nel proprio paese e nel mondo dal punto di vista della cronaca, dell’economia, della politica, dello sport.
Dopo le sofferenze dovute alla pandemia da Covid-19, in molti Stati si allentano le misure restrittive per arginarne l’avanzata. Abbiamo assistito a picco di nuovi casi nei primi mesi dell’anno e nuovo aumento in estate per poi contare una diminuzione dei decessi da aprile.
La luce in fondo al tunnel della pandemia – insieme alla gioia di aver ripreso le normali abitudini quotidiane – sospese a causa del virus – è stata però immediatamente oscurata da una crisi economica ed energetica senza precedenti. Una questione che grava, e continuerà a gravare per parecchio tempo, su milioni di famiglie italiane ancora scottate dalla crisi scatenata dal virus.
Il 2022, infatti, non è cominciato come ci si augurava, questo a causa dello scoppio della guerra in Ucraina dopo l’invasione della Russia, un atto che ha fatto ripiombare l’incubo di un conflitto su scala internazionale nel cuore dell’Europa.
Una guerra ancora in corso e chissà per quanto altro tempo ancora, che ha stravolto la geopolitica ma anche pesantemente influenzato le nostre vite per il caro prezzi innescato dalla speculazione.
A causa della crisi Russo-Ucraina si stanno modificando i rapporti tra gli stati nel mondo. L’Occidente (USA, UE, Gran Bretagna) si oppone fermamente all’operazione speciale della Russia mentre i grandi stati asiatici (Cina e India) hanno un atteggiamento più moderato. Le conseguenze per molti stati del mondo sono: la crisi energetica con l’aumento generalizzato dei costi per l’energia elettrica, il gas e il petrolio, la crisi alimentare e l’aumento dell’inflazione.
Dodici mesi scanditi prettamente dal dibattito sul conflitto ucraino, ma che verranno ricordati in particolare anche per la morte della Regina Elisabetta a 96 anni. La sovrana più longeva della storia con i suoi 70 anni di regno. La donna che ha conosciuto i potenti del mondo. L’involucro della storia del 900 ancora vivente fino a qualche mese fa.
Mentre a livello nazionale, l’evento più importante è stato senza dubbio l’elezione del primo premier donna nella storia della Repubblica: Giorgia Meloni, leader del partito italiano di destra. Un avvenimento che dovrebbe incoraggiare noi donne a credere di poter portare avanti la nostra battaglia per l’emancipazione che, in molte fette di Paese, è ancora fortemente in ritardo.
Senza scordare il tanto sudato Mattarella Bis alla guida del Quirinale (con buona pace di quest’ultimo che aveva già cominciato il trasloco in una residenza privata).
Un anno che si è concluso (forse) con la vittoria dei Mondiali in Quatar dell’Argentina. Con Leo Messi che, dopo 36 anni dall’ultima vittoria dell’albiceleste in una Coppa del Mondo, ha finalmente alzato quella coppa al cielo inseguita per tutta la vita e con la quale ha finalmente raggiunto Maradona nell’olimpo sportivo degli immortali.
Ovviamente al Quatar vanno legate le vicende oscure congiunte a potere e tangenti al Parlamento Europeo, le cui cronache stanno caratterizzando questa fine di anno.
Anche nella nostra provincia abbiamo assistito a tante cose belle e brutte: l’inaugurazione dei voli da Foggia, la forza di donne e imprenditori che credono in questo territorio, le imprese di donne coraggiose che cercano di vincere contro le brutture dell’illegalità e degli scandali, la forza delle associazioni e delle comunità che credono nella inclusione solida.
Abbiamo assistito a troppi femminicidi e omicidi che hanno visto coinvolti troppi giovani.
E poi, come ogni anno, si fanno bilanci personali e buoni propositi.
Nuove visioni professionali, nuove amici, qualche errore, qualche gioia. La novità più bella è che, sul finire del 2022, ho ripreso l’impegno culturale e sociale.
Dopo essermi chiusa (ingiustamente) nel mio mondo, sono tornata a occuparmi di questioni sociali e culturali di questo territorio rispetto al quale sento, come ogni libero cittadino, di dover dare un contributo.
Il 2022 sta quindi per calare il sipario mentre il 2023 sta per sollevarlo, e in attesa che l’imprevedibile segni in maniera indelebile i prossimi 12 mesi, come succede ogni anno, facciamo tutti un buon proposito: rispettiamoci di più a vicenda e diamo peso alle parole che fanno male e che spesso possono incidere pesantemente sulle vite delle persone, più di quanto si possa pensare. Creiamo da questi gesti lil nostro pezzo di pace.
Mi viene da cantare: “l’anno che sta arrivando tra un anno passerà.. io mi sto preparando, è questa la novità”
Buon 2023 a tutti voi!