Marzo 2024 il mese più caldo di tutti i tempi

LIBERA SCIRPOLI

Marzo 2024 è stato il marzo più caldo a livello globale, da sempre. La temperatura media globale degli ultimi dodici mesi (aprile 2023 – marzo 2024) è stata la più alta mai registrata, pari a 0,70°C sopra la media del periodo 1991-2020 e 1,58°C, sopra la media preindustriale del periodo 1850-1900.

Questo è il decimo mese consecutivo che risulta il più caldo mai registrato per il rispettivo mese dell’anno. È quanto rileva il servizio Copernicus Climate Change (C3S), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea. Tutti i risultati riportati si basano su analisi generate al computer e secondo il set di dati Era5, utilizzando miliardi di misurazioni provenienti da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche in tutto il mondo. Il mese scorso è stato di 1,68°C più caldo rispetto alla media di marzo per il periodo 1850-1900, sempre il periodo di riferimento preindustriale.

Ormai da decenni la comunità scientifica, anche avvalendosi di modelli matematici sempre più accurati, ha descritto come il clima del Pianeta stia cambiando in modo preoccupante e come le responsabilità di questi cambiamenti sia delle attività umane, a cominciare dall’uso massiccio dei combustibili fossili.

Oggi siamo di fronte a fenomeni climatici sempre più estremi, frequenti e devastanti. Molte specie stanno tentando di reagire al cambiamento: alcuni uccelli migratori stanno cambiando periodi di arrivo e di partenza anno dopo anno, le fioriture stanno anticipando, le specie montane si spingono, finché possono, in alta quota. Ma tutto questo ha un prezzo.

Ormai nessuno ha più dubbi sul fatto che siano in atto importanti mutazioni nel clima del Pianeta e sulla nostra responsabilità.

Intanto vi sono prodotti agroalimentari che, per via del nuovo clima, diventano sempre più scarsi a causa dei nuovi tempi delle colture, e, dall’altro canto, non godono più dei vantaggi della globalizzazione che si ha subito restrizioni a causa della guerra russo-ucraina.

Anche l’acqua rappresenta un bene fondamentale per le società. Il Po, il fiume più importante d’Italia ha raggiunto il minimo storico delle sue capacità idriche. Un fenomeno che arreca ingenti danni al sistema industriale e artigianale italiano.

Mentre, se ci spostiamo sul mare, il surriscaldamento delle acque sta portando all’estinzione di tante specie marine.

Le conseguenze del riscaldamento degli oceani sono molte, tra le principali e più evidenti, sicuramente gli eventi metereologici estremi, i cambiamenti e gli stravolgimenti della biodiversità marina, lo scioglimento dei ghiacciai, l’innalzamento del livello del mare, il calo della sicurezza alimentare mondiale.

La comunità scientifica è ormai unanime nell’indicare le attività umane quali responsabili della crisi climatica, in particolare a causa dell’aumento dei gas serra immessi nell’atmosfera. La concentrazione di gas serra nell’atmosfera ha raggiunto livelli record: l’anidride carbonica è aumentata di quasi il 150% rispetto ai livelli preindustriali, il metano del 262% e il protossido di azoto del 123% rispetto ai livelli preindustriali.

Questo è un tema che riguarda ognuno di noi e non possiamo più chiudere gli occhi o cambiare canale quando se ne parla.

Mentre i grandi della politica pensano a fare la guerra, noi dovremmo portarli a pensare alla tutela dall’effetto serra che ci devasterà.

Intanto, cominciamo questa stagione estiva in anticipo…e, come sabato scorso, mettiamo in borsa la crema solare e un bel costume!