il valore della vittoria di todde in sardegna

Le elezioni regionali di domenica scorsa in Sardegna erano attese dalle attuali compagini politiche e stanno facendo parlare l’opinione di tutt’Italia.

A vincere, per poche migliaia di voti, è stata Alessandra Todde, candidata M5S sostenuta da Pd e centrosinistra, battendo Paolo Truzzu, del centrodestra.

Secondo uno studio di Fondazione Cattaneo la candidata del Campo Largo è stata l’unica tra i quattro sfidanti ad aver ottenuto preferenze da elettori appartenenti ad altro “credo” politico.

Difatti, Alessandra Todde è l’unica candidata che intercetta trasversalmente voti provenienti da elettori delle liste di altre coalizioni, ottenendo voti sia da elettori del “terzo polo” guidato da Renato Soru sia da elettori di partiti di centrodestra.

Intanto, il dato certo è che un’altra donna ha vinto e sarà la Presidente della Regione Sardegna aggiungendo un tassello a quel percorso di emancipazione femminile tanto agognato ma in via di concretizzazione (almeno sul piano politico).

Una donna che mi è piaciuta da subito, sia per profilo professionale e imprenditoriale  sia per lo charme politico che ne definisce chiaramente i connotati di serietà e concretezza.

Non a caso Todde attrae la quasi totalità degli elettori “senza partito” (che non hanno espresso il voto di lista). 

La cosa determinante in Sardegna è stata che, a fronte di una sinistra che spesso trova tutti i modi possibili per non riuscire a individuare un progetto comune – vuoi perché spinta dal suo innato senso di appartenenza ad un progetto tutto proprio, vuoi per quello “spruzzo” di snobismo che ogni tanto le emerge – vi è stato una forte volontà a creare coalizione, specie dalle donne.

La neo Presidente, infatti, ha dichiarato che la ricchezza della coalizione fosse proprio la diversità ed è lo stesso tipo di percorso che individua necessario tradurre su scala nazionale. E su questo punto bisogna dare atto anche alla Segretaria Elly Schlein che ha voluto a tutti i costi questa alleanza coltivando un rapporto costruttivo con Conte. Alleanza non solo numerica, ma studiata sui temi: salario minimo, lavoro e salute quelli comuni e fondamentali per la Democrazia di questo Paese.

Ma gli elettori questa volta, – indipendentemente dalla scelta sul Campo Largo che sarà decisa dall’alto – crederanno a una nuova proposta sul mercato del lavoro? Quella sostanziale riforma senza la quale l’Italia non potrà rialzarsi?

In questi giorni ho rivisto negli italiani quella forza che stava mancando. Sono stati i giorni delle proteste giovanili di Pisa e Firenze e della repressione a manganellate “senza senso” da parte della polizia. I giorni dell’indignazione anche da parte del Capo dello Stato che ha affermato che “Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento”.

Vedere le proteste del “giorno dopo” di giovani in piazza a Roma con i manifesti ispirati ai versi delle canzoni di Roberto Vecchioni mi ha fatto capire che esiste ancora una coscienza civica capace di protestare e pretendere i propri diritti. Qualcuno li ha definiti “pericoli di deriva anarchica”, ma preferisco non commentare. come non riesco a commentare le dichiarazioni delle maggiori cariche dello Stato.

Non voglio politicizzare l’accaduto, ma la politica è fondamentale in questi casi, altrimenti Mattarella non avrebbe avuto motivo di intervenire. E sostengo che le dichiarazioni di chi governa siano “da brividi”.

Gli episodi di Pisa e Firenze non sono i primi e non saranno gli ultimi. Ma oggi è importante parlarne.

Tra sabato e domenica gli italiani hanno dimostrato carattere, quello che bisogna avere tutti insieme affinché sia la politica a seguire le nostre istanze creando i presupposti per una società migliore sotto tutti i punti di vista.

Ho parlato di due fatti che potrebbero essere disgiunti ma che, a mio parere, per qualche sardo domenica sono stati congiunti.

Intanto faccio il mio in bocca al lupo alla neo governatrice della Sardegna, che ha rotto un altro tetto di cristallo!

Spero che lei, da imprenditrice e per la sua esperienza di politica nazionale, riesca a portare alla politica quel bello che serve a tutti gli italiani.

Libera Scirpoli