La rinascita delle comunità passa dai giovani e dalla cultura ma manca la politica
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Libera Scirpoli
Spesso si parla di giovani e di assenza di valori, di quanto siano poco chiare le loro idee e della preoccupazione che, nel mare delle incertezze, possano intraprendere strade non definite per il loro futuro.
Poi, analizzando la complessità del sistema, rifletti e comprendi che ciò che manca sia la “mano invisibile” della struttura Stato che stenta a saper interpretare il nuovo mondo e, con esso, i sogni e le propensioni delle nuove generazioni, la cui unica carenza di oggi, forse, è la ribellione.
Queste riflessioni si sono acuite negli ultimi mesi, quando, grazie al mio amico Michelino, ho avuto modo di interfacciarmi con i membri di un’associazione culturale di Manfredonia che, in poco tempo, ha messo su un potenziale culturale di alto livello.
In questo contenitore associativo è preponderante il ruolo della “New Generation Wind orchestra Città di Manfredonia” nata nell’estate del 2023 ad opera di un gruppo di giovani musicisti, spinti dalla volontà comune di creare un’orchestra di fiati che potesse esprimere il talento e la passione musicale del nostro territorio. Si tratta di 30 artisti tra laureati, diplomati, professionisti e plurilaureati, studenti del Conservatorio Umberto Giordano di Foggia e della sezione staccata di Rodi Garganico e del conservatorio Luisa D’Annunzio di Pescara i quali si sono posti, come obiettivo principale, quello di contribuire allo sviluppo della cultura musicale – artistica della zona.
La prima esibizione dell’orchestra risale all’8 Dicembre 2023, presso il L.U.C. Manfredonia con l’Overture solenne 1812 di Tchaikovsky.
Il maestro, cuore pulsante del gruppo, si chiama Antonio Pio La Marca, 26 anni, giovanissimo ma già dotato di caratteristiche da leader e, senza alcun dubbio, di un talento innato emerso grazie alla sua passione per la musica.
Tra una conversazione e l’altra ti riconosci. Perli di romanticismo e di storia, una di letteratura e l’altro di musica, e alla fine t’incontri. Così, quasi per caso, ti ritrovi a presentare il loro concerto per la celebrazione del primo anniversario dell’orchestra.
L’8 dicembre, domenica scorsa, ho avuto il piacere di presentare il concerto dedicato al loro primo compleanno nella suggestiva cornice della chiesa di Santa Chiara a Manfredonia. L’emozione è stata forte, per il luogo, per la poesia che esprimevano le loro musiche e per la partecipazione del pubblico totalmente assorto e partecipativo.
Antonio, il maestro, ha diretto l’orchestra con passione e carisma, un’esibizione talentuosa che ha fatto intravedere un futuro ricco di successi per lui e per tutta l’orchestra. Insieme a loro hanno suonato i ragazzi della classe di tromba del Maestro Giovanni D’Amato (anche componente dell’orchestra) dell’I.C “Giovanni Pascoli” scuola media di Margherita Di Savoia e ha cantato il coro “Haendel” diretto dal maestro Rosangela Trigiani. Tutti artisti di talento che, insieme, stanno provando a dare un contributo al territorio attraverso il proprio lavoro e le proprie passioni.
Sono intervenuti il Vescovo, Padre Franco Moscone e il sindaco di Manfredonia, Domenico Pio La Marca, a significare la centralità del tema per una comunità. La guida spirituale e la guida politica convergevano nell’idea di una comunità più bella attraverso la cultura.
Quindi è da ammirare lo sforzo di questi ragazzi, ma non basta se la politica non lo sostiene. La cultura non può e non deve elemosinare; i fondi per il supporto a chi vuole rendere migliori i nostri territori non devono mai mancare. E invece oggi bisogna dire tanti no per colpa di chi, in passato, quei fondi li ha mal gestiti, magari per accontentare amici, parenti o se stessi.
Oggi, come non mai, le comunità hanno bisogno di una rinascita, di un cambio di rotta. Dai territori al Parlamento: non sono i giovani a non avere idee, sono i gestori dei nostri destini a dover interpretare e trasformare in fatti le idee dei giovani e di tutti coloro che vogliono contribuire a migliorare lo stato delle cose.
Gli attimi più emozionanti del concerto, per me (ma anche per il pubblico che era tutto in piedi in un applauso avvolgente) sono stati quelli del “moment for Morricone”. 10 minuti di musica travolgente che ha reso immortale la storia di tanti capolavori cinematografici.
Il maestro Ennio Morricone ha attraversato un’epoca sdoganadone la storia, lasciando una traccia indelebile nel mondo della musica, del cinema e dell’arte in generale.
Quella sera, nella chiesa di Santa Chiara, mentre l’orchestra interpretava un medley di brani di colonne sonore, si è percepita chiaramente la presenza di questa storia che non passerà più.
La cultura è il vero patrimonio dell’Italia, dall’architettura all’archeologia, dalle arti figurative alle città storiche, dalla musica alla letteratura.
Se ci emozioniamo ancora di fronte a questi immensi patrimoni, vuol dire che possiamo cominciare proprio da lì a ricostruire il percorso economico sociale per lo slancio che oggi ancora manca.
E in questa ricostruzione i giovani dovranno essere la parte protagonista.